Terremoto a Roma

PROGETTI

Terremoto a Roma

Documentario

Durata 52′

Genere – Scienza

Stato – In sviluppo

Esploreremo l’incredibile e pericolosa probabilità di un terremoto a ROMA, gli effetti sulla vita attuale e quelli sul suo immenso patrimonio culturale.

Cosa succederebbe alla città più popolosa d’Italia se un terremoto di forte entità dovesse colpirla?

E cosa succederebbe al suo immenso patrimonio di beni archeologici, storici, architettonici ? I terremoti sono l’unico rischio geologico per Roma?

Ottobre 2016 ROMA risente del terremoto che ha devastato il centro Italia: edifici pubblici danneggiati e viadotti chiusi, popolazione in allarme, centinaia di chiamate ai vigili del fuoco. La capitale si scopre fortemente vulnerabile ai terremoti.

Quello che i romani hanno vissuto in quei giorni in realtà è un copione antico quanto la storia della città. Già in epoca romana infatti, l’Urbe doveva fare i conti con le profondità della terra.

Nel periodo imperiale ad esempio, il primo evento che potrebbe avere procurato effetti certi oltre la soglia del danno a Roma è quello del 15 d.C., nominato da Cassio Dione, secondo il quale «violenti terremoti fecero crollare una parte delle mura della città” . Ne sono poi documentati altri come quello dell’anno 508 d.C., che danneggia gravemente il Colosseo, come attestato da quattro lapidi gemelle, delle quali due ancora esistenti.

Oggi Roma è la città più popolosa d’Italia, con la più alta concentrazione di beni archeologici, storici, architettonici e archivistici al mondo e conserva una stratificazione di vita ininterrotta, che si snoda lungo quasi tre millenni. Dal 1980 è stata dichiarata dall’UNESCO “Patrimonio dell’Umanità”: un terremoto di forte entità oltre a mettere in pericolo la vita di migliaia di persone e a paralizzare una metropoli, rischierebbe di distruggere per sempre questi patrimoni.

Ma a quanto sembra i terremoti non sono gli unici avvenimenti catastrofici che rischiano di mettere in ginocchio Roma: ci sono altri eventi geologici altrettanto pericolosi che minacciano la città eterna.

La struttura dei Colli Albani, circa 20 km a sud di Roma, è la più meridionale di una catena di vulcani, che si sviluppa lungo la costa tirrenica del Lazio. I Colli Albani rappresentano un apparato centrale complesso, risultato di un’attività prevalentemente esplosiva alternata a lunghe fasi di inattività.

Mezza Roma è costruita su depositi vulcanici derivanti dall’ultima eruzione dei colli Albani avvenuta 36.000 anni fa.

Per questo i colli sono considerati dalla comunità scientifica in uno stato di quiescenza avanzato.

Attualmente il rischio vulcanico principale nell’area dei Colli Albani è rappresentato dalle emissioni di gas tossici – CO2, H2S, SO2, CH4 e Rn – che risalgono da fratture del suolo e che a volte hanno provocato la morte di animali.

I satelliti dallo spazio però rivelano una realtà preoccupante: I colli albani si stanno gonfiando e la composizione dei gas dicono che c’è del magma che si sta accumulando sotto i colli! Questa attività fa capire che il fenomeno va monitorato e considerato poiché potrebbe rappresentare un rischio per Roma.

Ma per Roma i problemi non sono finiti. Da una ventina di anni geologi e geografi utilizzano il termine “sinkholes“ per indicare le voragini che si aprono più o meno improvvisamente nel terreno per il cedimento della copertura superficiale di cavità sotterranee. Si passa da piccole buche di un metro di diametro a voragini ampie anche decine di metri. Le cause vanno dalle attività antropiche, a quelle geologiche sismiche o vulcaniche

A Roma negli ultimi 100 anni ne sono stati registrati oltre 3000. Nel solo 2018 ne sono stati censiti oltre 136! Il sottosuolo di Roma è un dedalo di cunicoli e un terremoto potrebbe causare sinkholes dagli effetti devastanti.

Con l’aiuto di Archeologi analizzando le fonti e le evidenze ricostruiremo la storia sismica di Roma.

Con gli esperti dell’INGV cercheremo di capire il rischio effettivo di un terremoto a Roma analizzando le possibili cause. Con i vulcanologi e i ricercatori dell’INGV valuteremo il risveglio dei vulcani dei Colli Albani verificandone i segnali.

Visiteremo poi il dedalo di cunicoli che si sviluppano nel sottosuolo di Roma e alcune cave di travertino cercando di capire i rischi reali.

Per tutti i casi presi in esame attraverso la CG e con l’aiuto di esperti simuleremo gli effetti degli eventi descritti sulla città e sul patrimonio archeologico in pericolo, provando ad ipotizzare possibili soluzioni.

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